
DUE MOSTRE E UN SITO ARCHIVIO
È un progetto di Storia Pubblica Partecipata
Promosso dalla Associazione Vittime della Uno Bianca, con il supporto culturale e operativo di:
Scripta.Bo Aps, Rete degli Archivi Bologna, Hub del territorio ER, DER documentaristi Emilia Romagna, Archivio Storico e della Resistenza di Forlì, L’Accademia di Belle Arti di Bologna (corso di Scenografia e Allestimenti) l’Ordine dei giornalisti Emilia Romagna, il Master in Giornalismo dell’Università di Bologna, e la collaborazione L’Università Federico II di Napoli, Dipartimento studi umanistici (ambito Crime stories, giustizia e spazio pubblico) e dell’Archivio di Stato di Bologna.
La Storia
La uno Bianca ha rappresentato la strage diffusa più duratura che la storia della Repubblica ricordi. I numeri ufficiali raccontano 23 morti, 114 feriti e 102 azioni criminali.
La banda era composta da poliziotti (tranne Fabio Savi) che hanno agito indisturbati nel nostro territorio, tra Bologna, la Romagna e Pesaro, per ben 7 anni e mezzo.
L’obiettivo è: quello di mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria degli avvenimenti, delle persone e dei luoghi, dei processi storici e culturali per testimoniare alle nuove generazioni (coinvolgendole scuole di ogni ordine e grado) un senso civico e di cittadinanza attiva. Attraverso le fonti prodotte dalla società civile e percorsi di didattica e tutela della memoria, racconteremo quanto è accaduto tra il 1987-1994 per impegnarci affinché una simile tragedia non succeda più.
Come vogliamo farlo
Con un sito web.
Una mostra.
Entrambe rappresentano, sia nel mondo digitale sia nella dimensione analogica, un’indagine storica documentale sulla reazione, sullo sgomento, sull’emozione, sullo sdegno e sull’impegno della società civile.
Entrambe propongono un tipo di sapere comunitario e condiviso attorno a quei terribili fatti.
Il sito www.unobianca.it (In costruzione permanente e operativo dal 15 gennaio 2025) è pensato come una “chiamata alla memoria” perché chiederà ai cittadini del nostro territorio (e non solo) che hanno vissuto e visto il periodo della Uno Bianca di offrire un personale contributo in formato audio, video, testuale/documentale o fotografico. A partire dalla “chiamata”, e in divenire, si raccoglieranno e ordineranno, in forma digitale e permanente, tutti i contributi della cittadinanza e i contenuti della mostra. Ogni contenuto raccolto sarà liberamente consultabile on line.
La mostra (dal 15 al 30 novembre 2025, presso la Sala Ercole del Comune di Bologna) esporrà, attraverso un percorso emotivante, una mappa organica e ordinata di “fatti” raccontati e messi insieme in tutti questi anni dalla società civile quale viva testimonianza dell’epoca: articoli, documenti, atti d’archivio, comunicati, fotografie, libri, giornali, audiovisivi, spettacoli, fumetti, film, volantini, canzoni, opere d’arte, lettere, disegni. Il percorso è composto da proiezioni, installazioni e reperti d’epoca in cui il visitatore potrà farsi un’idea sia degli eventi criminali che del periodo storico. In quella sede troveranno spazio gli allestimenti proposti dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (del corso di Scenografia e allestimenti degli spazi espositivi). Una mostra pensata per essere itinerante verso quei luoghi attenzionati dai fatti criminali (tra Bologna e Rimini, fino a Pesaro).
Evento collegato
All’Archivio di Stato (novembre 2025) si prevede l’esposizione cronologica degli eventi criminali in relazione alla raggiunta digitalizzazione – ad opera del contributo della Regione Emilia Romagna – di tutti gli atti giudiziari bolognesi. Saranno inoltre visibili i documenti istituzionali verbalizzati dalle amministrazioni locali e regionali, dai sindacati ai consigli di fabbrica, dalle scuole alle università.
Finalità del progetto
- Sensibilizzare e consapevolizzare tutta la cittadinanza, in particolar modo i più giovani, sui fatti storici riguardanti il fenomeno Uno Bianca attraverso mostre, percorsi culturali ed educativi di storia pubblica partecipata con un archivio digitale libero, aperto e permanente affinché fatti del genere non possano più accadere.
- Spronare amministrazioni pubbliche, archivi statali e organi giudiziari a digitalizzare rapidamente e condividere gli atti dei diversi processi alla Uno Bianca nonché quelli più complessi e controversi che riguardino più giurisdizioni.
- Portare le mostre temporanee presso i territori di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro.
- Realizzare con apposito bando dei totem della memoria coordinati e corredati di infografiche digitali presso ogni luogo teatro dei fatti criminali della “Uno bianca”.