
Progetto di Storia Pubblica Partecipata
La storia
La cosiddetta Banda della Uno Bianca era composta principalmente da poliziotti che, per sette anni e mezzo, hanno agito indisturbati nel nostro territorio, tra Bologna, la Romagna e Pesaro. I numeri ufficiali raccontano 23 morti, 114 feriti e 102 azioni criminali tra il 1987 e il 1994. È considerata la strage diffusa più duratura che la storia della Repubblica ricordi.
L’obiettivo
È quello di mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria degli avvenimenti e delle vittime, delle persone e dei luoghi, dei processi storici e culturali per testimoniare alle nuove generazioni un senso civico e di cittadinanza attiva. Attraverso le fonti prodotte dalla società civile e da quelle giudiziarie, si propongono percorsi di didattica e tutela della memoria, raccontando quanto è accaduto affinché una simile tragedia non succeda mai più.
Come
Con UN sito web, QUATTRO mostre e DIECI incontri collegati.
Ogni iniziativa rappresenta, sia nel mondo digitale sia nella dimensione analogica, un’indagine storica sulla reazione, sullo sgomento, sull’emozione, sullo sdegno e sull’impegno della società civile. Ognuna delle attività propone un tipo di sapere comunitario e condiviso attorno a quei terribili fatti.
Il progetto
È promosso dalla Associazione Vittime della Uno Bianca con il sostegno dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione di:
ScriptaBo Aps; Rete Archivi del Presente; Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna; Hub del territorio ER; DER documentaristi Emilia Romagna; Associazione Corso Doc del Liceo Laura Bassi, Bologna; Archivio Storico e della Resistenza di Forlì; Accademia di Belle Arti di Bologna (corso di Scenografia e Allestimenti di spazi espositivi e museali); Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna; Master in Giornalismo dell’Università di Bologna, Università Federico II di Napoli, Dipartimento studi umanistici (ambito Crime stories, giustizia e spazio pubblico); ComunicaMente, In-Novo Architettura tessile, MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna e Archivio di Stato di Bologna.
La memoria
È l’occasione per reinterpretare il passato alla luce del presente. Gli eventi che presentiamo si propongono come un dispositivo culturale e civile che mette in scena il ricordo, stimola riflessioni, costruisce appartenenza e, soprattutto, vuole resistere al tempo che passa.
Continuando a parlare ai giovani e ai meno giovani, anche quando cambiano le “verità” e i modi del ricordare, si vuole offrire uno spazio pubblico aperto al dubbio e alla conoscenza.
Il sito
Questo sito web (www.unobianca.it, in costruzione permanente e operativo dal 15 gennaio 2025) è pensato come una “chiamata alla memoria” perché chiede ai cittadini del nostro territorio (e non solo) che hanno vissuto e visto il periodo della Uno Bianca di offrire un personale contributo in formato audio, video, testuale/documentale o fotografico. A partire dalla “chiamata”, e in divenire, raccogliamo e ordiniamo, in forma digitale e permanente, tutti i contributi della cittadinanza, i contenuti delle mostre e degli incontri (articoli, documenti, comunicati, fotografie, libri, giornali, audiovisivi, spettacoli, fumetti, film, volantini, canzoni, opere d’arte, lettere, disegni e interviste) per dipingere il quadro più esaustivo possibile sui fatti e la storia di quel periodo. Ogni contenuto raccolto sarà liberamente consultabile on line in forma permanente.
Le mostre
Uno Bianca – Memorie da una città ferita allestita presso la Sala Ercole del Comune di Bologna, espone, attraverso un percorso emotivante, una mappa organica e ordinata di “fatti” raccontati dalla società civile quale viva testimonianza dell’epoca: articoli, fotografie, giornali e interviste. Nel percorso il visitatore potrà farsi un’idea sia degli eventi criminali sia del periodo storico. L’allestimento è proposto dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (del corso di Scenografia e allestimenti degli spazi espositivi) la sonorizzazione è a cura della compositrice Paola Samoggia, mentre le video-interviste sono raccolte da un team del Master in Giornalismo di Bologna.
Uno Bianca_Bianco e Nero, allestita presso il MAMBO, presenta una ricca selezione delle fotografie scattate da Luciano Nadalini, uno tra i testimoni più lucidi e sensibili della cronaca degli anni della Uno Bianca.
Uno Bianca – Identikit: i volti della paura, allestita presso la Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, la mostra espone 9 tavole 35×50 degli identikit originali disegnati da Giovanni Battista Rossi, riguardanti la banda della Uno Bianca.
Uno Bianca – Documenti da un processo sarà allestita nel corso del 2026 presso il chiostro dell’Archivio di Stato di Bologna ed esporrà i fatti degli eventi criminali da un punto di vista prettamente giudiziario. Grazie al contributo della Regione Emilia Romagna si è raggiunta la digitalizzazione degli atti processuali bolognesi e oggi, ogni tipo di materiale poliziesco e giudiziario, è conservato presso l’Archivio stesso. L’allestimento offrirà un segno tangibile della numerosità e complessità “fisica” dei faldoni, dei documenti e dei reperti, tra una selezione di atti cartacei, fotografie e registrazioni audio e video.
Gli incontri
Uno Bianca – Raccontare il crimine. Il racconto del crimine tra fonti, testimoni, cronaca, storia e finzioni – con il contributo dell’Università Federico II di Napoli e la collaborazione della Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, di ScriptaBo Aps e dell’Archivio di Stato. Un laboratorio per i giovani e quattro tavole rotonde dedicate alla narrazione del crimine da diverse prospettive.
Uno Bianca – Uno spazio di Teatro Pubblico. In collaborazione con il quartiere Navile, tre appuntamenti di carattere divulgativo dove giornalisti, attori, studiosi, criminologi e un ex poliziotto raccontano l’intera vicenda nelle molteplici e potenti forme del linguaggio teatrale.
Uno Bianca – Mirare allo Stato. In collaborazione con il quartiere Navile e la Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, un cineforum e un incontro sul film documentario del 2019 che racconta la tragedia della Uno Bianca con il prezioso contributo degli studenti delle scuole secondarie superiori.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero
Finalità del progetto
- Sensibilizzare e consapevolizzare tutta la cittadinanza, in particolar modo i più giovani, sui fatti storici riguardanti il fenomeno Uno Bianca attraverso mostre, percorsi culturali ed educativi di storia pubblica partecipata con un archivio digitale libero, aperto e permanente affinché fatti del genere non possano più accadere.
- Spronare amministrazioni pubbliche, archivi statali e organi giudiziari a digitalizzare rapidamente e condividere gli atti dei diversi processi alla Uno Bianca nonché quelli più complessi e controversi che riguardino più giurisdizioni.
- Portare le mostre temporanee presso i territori di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro.
- Realizzare con apposito bando dei totem della memoria coordinati e corredati di infografiche digitali presso ogni luogo teatro dei fatti criminali della “Uno bianca”.

























